Il ragazzo che sceglie di impegnarsi nel calcio (e nello sport in generale) merita rispetto e stima da parte dei genitori, che devono cercare di spronarlo ed incoraggiarlo nello svolgimento di tale attività, ma soprattutto capire, e fargli comprendere, che lo sport è prima di ogni cosa, divertimento e voglia di stare insieme, senza nutrire gelosie inutili o false ambizioni, che, il più delle volte, sono di ostacolo e non di aiuto al genitore. In effetti, particolarmente nel calcio e nella fascia d’età compresa tra i 7 ed i 14 anni, il genitore si trova frequentemente protagonista di situazioni spiacevoli, che creano problemi e ostacoli ad una serena e positiva attività sportiva per il proprio figlio.
Molto spesso, un occhio attento scopre che il vero protagonista delle partite giovanili, colui che è più carico di tensioni, che si è preparato meticolosamente e che poi si dispera se si sbaglia un tiro in porta è proprio il genitore. Il ragazzino, invece, scuote le spalle, cancella quasi subito l’errore o la sconfitta e, in definitiva, l’unica cosa di cui veramente si rammarica è l’idea della predica che lo aspetta a casa.
Può capitare che inconsciamente si tenda a realizzarsi attraverso il bambino e a proiettare su di lui i desideri che non si è riusciti a soddisfare da giovani. Con la convinzione che “lo si fa per il suo bene”, in realtà si può correre il rischio di diventare veri e propri deterrenti psicologici, non solo condizionando negativamente il rendimento in gara, ma, fatto ancora più grave, danneggiando lo sviluppo psicologico del ragazzo. Molto spesso si vorrebbe che il proprio figlio non dovesse mai soffrire, ne commettere errori, ma ricevere dalla vita solo gioia e felicità: questo, purtroppo, non è possibile e il compito del genitore diviene, perciò, quello di non intromettersi nelle scelte del figlio e di non voler vivere la vita al suo posto, capendo che ogni errore commesso e ogni dolore provato aiuta il ragazzo a crescere e a formare una propria personalità.
L’attività sportiva è uno dei mezzi migliori per aiutare il proprio figlio a maturare e a crescere, in quanto il calcio e lo sport in generale spinge il giovane ad impegnarsi, a cercare di migliorarsi, a mettersi continuamente alla prova, a stringere rapporti sociali, a comprendere il sacrificio e l’umiltà, ad assumersi delle responsabilità e a divenire membro di una collettività nella quale vigono, per ciascuno, diritti e doveri.